Tunisia fondamentalista? Dall’Italia il panico per il governo che impone il velo…

Posted on 09/09/2012

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-Di Cinzia Aicha Rodolfi

Invece di essere solidali con un paese che a fatica si è liberato da poco di una terribile seppur silenziosa dittatura, la quale annientava animi e coscienze, segregava in carcere giovani intelligenze solo perché frequentanti una moschea, impediva ai cervelli di acculturarsi, costruiva discoteche e sale giochi per allontanare dalla religione e plagiava persino i migliori intellettuali;
con un paese che ancora faticosamente si sta liberando dell’altissima corruzione e del virulento mafioso clientelismo radicato in ogni settore;
invece di essere fieri di un popolo che ha tirato finalmente la testa dritta e rifiutato di servire ancora un sistema tirannico, si urla al pericolo della “costrizione al velo per le donne” quando ancora l’80 per cento non sa nemmeno cosa significhi “islam” e cammina per la strada in minigonna.

Come si può dire qualcosa di più assurdo?

Tra l’altro almeno fosse questa la cosa peggiore che in un paese possa accadere.

Mentre invece, qui in occidente le donne sono davvero libere e felici.

Qui nel cosiddetto nostro “bel paese” del “primo mondo”, dell’Europa evoluta, la libertà è sancita nella costituzione democratica e laica, dove esistono tutti i diritti civili e religiosi (a parte chi non trova lavoro nemmeno come donna delle pulizie perché indossa un pezzo di stoffa in testa, ma chi se ne importa), giovanissime muoiono nelle discoteche vittime di droghe, alcool e musica assordante, oppure rimangono incinte nei bagni di questi bellissimi locali di sano divertimento, e centinaia ogni fine settimana sono gli incidenti sulle strade dove appena ventenni rimangono feriti o peggio perdono la vita, e tantissimi poi sono quelli che appena quindicenni fumano liberamente sigarette e cannabis ovunque (notizia recente che i tabaccai vendono sigarette ai minorenni senza problema).

Le nostre strade democratiche della nazione che sancisce i diritti umani, pullulano già nel primo pomeriggio di passeggiatrici praticamente nude dove poco lontano vediamo chiaramente il loro aguzzino che le scruta e le tiene sottocchio; povere donne vittime di racket mafiosi tremendi che ricattandole di uccidere i loro figli le riducono alla peggior violenza e schiavitù sotto gli occhi dei puritani e dei radicali.

Le nostre teen agers si fotografano nelle loro parti intime (notizia accreditata di una scuola media di Verona) e vendono le loro immagini ai compagni di scuola in cambio di una ricarica della sim…

Ebbene noi italiani che stiamo rischiando, tutti indistintamente, che i nostri ragazzini già alle scuole medie finiscano vittime di abusi sessuali, del bullismo, del plagio, della droga, dell’alcolismo, o tutto ciò di cui sopra ben dettagliato, noi liberi di crescere le nostre ragazzine come bellissime e felici veline del piccolo schermo o per trovare lavoro come semplici operaie; noi genitori di adolescenti per i quali il valore più alto è avere le scarpe e la borsa di tendenza, la gambe snelle da mostrare sotto hot pants, poter parlare liberamente con un meraviglioso intercalare di volgarità alla moda … noi italiani fieri della nostra libertà urliamo scandalo e rabbrividiamo pensando che oltre mare si possa solo pensare di costringere le ragazzine ad indossare un bel foulard e allungare le loro magliette in modo da custodire i loro giovani e provocanti “pancini” che da noi sono fieramente ben in mostra per tutti, come bandiera dei nostri diritti umani.

Le nostre ragazzine sfoggiano scollature e ogni loro preziosa curva bellissima e provocante agli occhi di tutti, sfidando qualsiasi ignorante e disperato senza morale a “non dar loro fastidio”.

Infatti da noi nell’occidente laico e moderno, non si coltiva né l’etica, né la morale, né la religione e nemmeno il rispetto per le creature di Dio, bensì si educa all’immoralità e alla perversione, alla sessualità sfrenata e all’assoluto liberismo, però ecco che poi si pretende che questi prodotti orrendi di pseudo uomini e donne, diremmo meglio animali dagli istinti liberi e liberati, si comportino in modo “nobile” educatissimo e rispettoso degli altri.

Educhiamo a liberare ogni “nostro” istinto, riempiamo muri, televisioni e giornali di mal velata pornografia, Belen nuda in ogni angolo, ma poi pretendiamo che i giovani indigeni e anche tutti gli stranieri che arrivano nel bel paese si fustighino segretamente e violentino i “loro” istinti.
Liberiamo ogni animale selvaggio dalle sane catene di qualsiasi pudore e rispetto persino per se stesso, ma pretendiamo non aggredisca, giustamente, chi va in giro mostrando perizomi e anche ciò che sta sotto.

Questo il più grande controsenso e ridicola assurdità del mondo occidentale liberale e laico; seppur in effetti ogni tanto viene da ricordarsi che in questo mondo laico invero dovrebbe avere un qualche potere spirituale il Vaticano che gioca addirittura in casa. Ma sembra che sia l’istituzione che il suo clero abbia un potere, diremmo, forse solo politico? Economico? Certamente pochissimo morale.
Infatti oramai quante donne incinta si sposano nelle chiese cattoliche dove sembra che il precetto della castità sia solo un concetto vintage di poco valore.

La meravigliosa figura di Gesù, pace su di lui, ricordata solo quando fa comodo, diremmo soprattutto verso la fine del mese di dicembre.

Dunque oggi il ministero tunisino dell’Istruzione ha di fatto autorizzato il velo integrale, il niqab, nelle università, come del resto succede da tempo in Inghilterra per esempio senza suscitare alcuna perplessità.

Questa decisione che è davvero un concetto del rispetto delle libertà di tutti, se da un lato mette fine all’incertezza sin qui registratasi su questo controverso problema, dall’altro appare destinata a inasprire i già latenti conflitti in seno al corpo studentesco, dove la maggioranza – laica o comunque non dichiaratamente confessionale – sta ignorantemente ingrandendo una questione veramente irrilevante visto che appunto la stragrande maggioranza delle studentesse veste con jeans aderenti e gonne corte. Alcuni accademici sostengono che la ragazza completamente velata (saranno forse una decina in tutta la capitale) potrebbe avere un’altra identità, senza pensare che basta una docente donna a sollevare il velo e riconoscerla, invero ci sembra che il problema per questa effimera minoranza sia davvero serenamente risolvibile.

L’università è stato tra i primi settori ad entrare nel mirino dei musulmani davvero praticanti ed ortodossi, convinti che la conquista di uno Stato cominci con l’istruzione e noi come potremo essere in disaccordo con questo sano e importantissimo obiettivo?
Forse siamo invidiosi perché invece da noi i tagli all’istruzione ci stanno riducendo ancora di più in uno stato di mentecatti.

Il nostro invito è quello a riflettere su quanto sia una tale irrilevante questione e vergognarsi delle più gravi e pericolose qui sopra ricordate, che invece sono oramai accettate come conseguenza dell’essere moderni e à la page.

Moralità estremista, impossibile e impensabile in Tunisia; o rischio di una immoralità estrema, già latente e ben inculcata anche con l’aiuto dei nostri media? Pensiamoci meglio prima di fare del terrorismo mediatico peraltro davvero utopistico.